#30anniperlasmartmobility
Ve lo ricordate il film “The Italian Job” del 1969? Il film narra le avventure di un gruppo di ladri inglesi che con l’intento di mettere a segno un rapina, scorrazza per le vie di una città, modificando le indicazioni dei semafori per creare il caos favorevole alla loro fuga.
Quella città era Torino.
Il regista Peter Collison la scelse per diversi motivi, tra i quali la presenza in città di un centro di controllo computerizzato del traffico.
Insomma, Torino era già all’avanguardia in Europa.
Negli anni ’80 si inizia a parlare di telematica applicata alla mobilità e ai trasporti (ora ITS – Intelligent Transport Systems), una nuova applicazione tecnologica che si affaccia sul mercato.
Il Comune di Torino le vuole sperimentare e lo fa con due progetti: il progetto SIS che testa un sistema di monitoraggio e controllo della rete TPL cittadina, gestita dall’allora Azienda Torinese Mobilità (ora GTT – Gruppo Torinese Trasporti S.p.A.) e il progetto Torino, applicato su circa 40 incroci cittadini per testare i benefici del controllo semaforico sulla fluidificazione del traffico e sulla prestazioni del servizio TPL, grazie alla priorità semaforica.
I risultati delle sperimentazioni sono promettenti e si decide di guardare avanti.